Thunderbird stronca lo spam e traghetta su Linux

Articolo di Paolo Attivissimo pubblicato per gentile concessione di Apogeo Online

Fino a poco tempo fa, uno degli ostacoli principali della migrazione da Windows a Linux era la necessità di abbandonare non soltanto il sistema operativo, ma anche tutte le applicazioni. L’utente Windows che affrontava Linux si trovava in una terra ricca ma per nulla familiare, senza alcun punto di riferimento conosciuto. Nonostante la buona volontà, per molti l’impresa era semplicemente impraticabile.

Per fortuna le cose sono cambiate: si sta facendo strada un nuovo approccio soft alla migrazione. Invece di buttarsi a capofitto in un ambiente totalmente alieno, si rimane temporaneamente sotto Windows, adottando gradualmente applicazioni disponibili sia per Windows, sia per Linux. In questo modo, quando finalmente si cambia sistema operativo, ci si ritrova con applicazioni già conosciute e, a quel punto, la transizione da Windows a Linux è molto meno impegnativa.

Per esempio, stando sempre sotto Windows, al posto di Microsoft Office si introducono OpenOffice.org o StarOffice, invece del vulnerabile e antiquato Internet Explorer si utilizzano Opera, Mozilla o Firebird e si sostituisce MSN Messenger con Gaim. Mozilla, fra l’altro, include anche: un editor HTML, un client IRC e un client per posta e newsgroup. Anche Opera supporta e-mail e newsgroup. Si tratta di software disponibile anche in italiano, gratuito o a basso costo.

Inoltre, si tratta di programmi che offrono notevoli benefici anche se, alla fine, non si decide di passare a Linux: a parte i minori costi, hanno meno problemi di sicurezza e spesso offrono funzionalità non disponibili nel software Microsoft (l’eliminazione automatica delle fastidiosissime finestre “pop-up” che infestano molti siti, per citarne una).

A questo mosaico di programmi multipiattaforma si è aggiunto anche un client di posta e newsgroup autonomo, snello, derivato dal più “pesante” Mozilla, che è stato battezzato Thunderbird. Gratuito, open source e disponibile anche in italiano, formalmente è considerato ancora sperimentale (ecco il perché dell’attuale numero di versione 0.4) ma, in virtù del suo retaggio, ha già raggiunto un adeguato livello di affidabilità. Se cercate un client di posta sicuro e senza fronzoli che potrete continuare a usare anche sotto Linux e non volete il fardello di Mozilla o la pubblicità di Opera, Thunderbird è un’ottima soluzione.

Come ti stronco lo Spam

Il termine filtri bayesiani incute reverenziale terrore: chissà che roba complicata sarà. Thunderbird invece, nasconde tutte le complicazioni statistico-matematiche dei filtri bayesiani antispam dietro un singolo pulsante: Posta indesiderata. Quando si riceve un e-mail Spam, infetta o, comunque, molesta, è sufficiente cliccare su quel pulsante. Tutto qui.

Thunderbird impara rapidamente i vostri gusti: dopo qualche decina di messaggi noterete che distingue automaticamente fra Spam e messaggi desiderati con una precisione sorprendente. A quel punto, potete dirgli di relegare in una cartella-cestino i messaggi che identifica come Spam. In capo a qualche giorno, la posta indesiderata sparirà magicamente dalla vostra vista.

E’ sufficiente dare sfogliare ogni tanto la cartella-cestino, alla ricerca di eventuali messaggi desiderati che Thunderbird ritiene invece Spam. Una cliccata sul pulsante Non indesiderata e Thunderbird aggiusta il tiro. Per maggiore sicurezza, potete impostare il suo filtro antispam in modo tale che accetti comunque tutti i messaggi che arrivano da utenti ai quali avete mandato almeno un messaggio, che si presume, quindi, siano persone con le quali desiderate corrispondere.

L’altro effetto sgradevole dello Spam, ossia la comparsa di immagini o scritte pornografiche cubitali sullo schermo, si stronca dicendo a Thunderbird di visualizzare come testo semplice tutta la posta ricevuta.

Ritorno alle origini

Molti utenti sono riluttanti a tornare alla posta “nuda e cruda” degli albori di Internet: temono di perdere effetti grafici come la sottolineatura, il grassetto o il corsivo, che effettivamente facilitano l’espressione concisa del pensiero tipica dell’e-mail.

Thunderbird risolve questo problema con una piccola astuzia: senza ricorrere al pericoloso HTML, interpreta i codici usati da tempo immemorabile per le evidenziazioni nei messaggi così, qualsiasi testo racchiuso fra asterischi (come *queste parole*) viene visualizzato in grassetto, il carattere underscore delimita una chiara sottolineatura, e la barra (slash o “/”) racchiude il corsivo. Gli indirizzi di posta e i link a siti Web, anche se non generati con codici HTML, sono comunque cliccabili in sicurezza (a patto di usare un browser sicuro), e persino le faccine (emoticon) vengono convertite in icone automaticamente.

Anche gli allegati, veicolo primario delle infezioni, non vengono eseguiti o aperti automaticamente: è necessario aprirli intenzionalmente e, comunque, vengono estratti dall’archivio di posta e salvati come file autonomi soltanto dietro esplicita richiesta. E’ quindi impossibile aprirli per errore con altri programmi o con una cliccata sbadata in Esplora Risorse, con tutti i benefici di sicurezza che ne conseguono. Infine, Thunderbird non è così ingenuo da eseguire automaticamente l’HTML o gli script annidati nella posta infetta disseminata di virus, rifiuta automaticamente i Web bug usati per sorvegliare gli utenti via e-mail, mantenendo disattivato Javascript automaticamente.

Tutto questo riporta la posta a quello che era un tempo, prima dell’era Outlook: un modo semplice e sicuro di corrispondere con le persone che davvero ci interessano, senza l’ansia di infettarsi per il solo fatto di ricevere un’e-mail. I virus in circolazione in questo periodo si infrangono contro Thunderbird come moscerini sul parabrezza.

Limitazioni

Purtroppo, come i suoi illustri antenati, anche Thunderbird risente del fatto di essere stato concepito per chi è connesso permanentemente a Internet. Tutta la sua interfaccia è progettata in questo senso. Per esempio, il pulsante Invia esegue l’invio immediato: l’invio differito, così comodo per chi preferisce rispondere ai messaggi di posta quando non è online, è disponibile soltanto tramite una voce di menu e una scorciatoia a tastiera. Per cambiare questo comportamento è necessario installare in Thunderbird le sue, peraltro comode, “estensioni” (una sorta di plug-in).

Inoltre, la scelta di sicurezza di conservare gli allegati all’interno di un file di archivio per ciascuna cartella, anziché salvarli come file distinti, ha un prezzo: attualmente in Thunderbird non c’è modo di cancellare un allegato senza cancellare il messaggio corrispondente. Questo significa, per esempio, che se qualcuno vi scrive dei messaggi interessantissimi ma ha il vezzo di corredarli sempre della stessa foto come sfondo, accumulerete su disco un’enormità di doppioni inutili.

L’altra limitazione è l’interfaccia: se non avete uno schermo molto ampio e una buona vista, la disposizione standard a tre finestre (una per le cartelle, una per l’elenco messaggi e una per il singolo messaggio), con la composizione dei nuovi messaggi in una finestra a parte, è molto caotica e affollata. Per fortuna è ampiamente personalizzabile sia come posizione delle finestre, sia come skin o “temi” più o meno compatti.

Per finire, la magagna principale: l’importazione della posta. Se non siete una di quelle creature spensierate che possono permettersi di non avere un archivio di e-mail, quando cambiate programma per la gestione della posta avete il problema di importare l’archivio di messaggi e la rubrica degli indirizzi dal vecchio programma al nuovo. Thunderbird asserisce di importare la posta da Outlook, Outlook Express, Eudora e Netscape Communicator, ma i test condotti sul mio archivio personale, circa 300 megabyte di messaggi, indicano che l’importazione non è del tutto affidabile: qualche messaggio qua e là si perde. Se volete la certezza di non perdere neppure un’e-mail nella transizione, vi conviene pertanto continuare a usare il vecchio programma di posta per consultare l’archivio e adoperare Thunderbird soltanto per i nuovi messaggi, almeno per qualche tempo, finché l’archivio non diventa obsoleto.

A conti fatti, comunque, Thunderbird è una buona tappa verso una maggiore sicurezza e comodità nell’uso della posta Internet. Con la gestione di account multipli, i filtri per incasellare automaticamente i messaggi, e una configurabilità in continua evoluzione, adottare Thunderbird adesso è un investimento per il futuro, anche se poi non lo usate per migrare a Linux. Perlomeno sapete che siete liberi di migrare se e quando decidete di farlo.