Le origini
Sebbene il primo browser della storia sia stato WorldWideWeb, esso serviva a scopi dimostrativi ed era disponibile solo per sistema operativo NeXT – perciò in seguito fu chiamato Nexus. Il primo browser a raggiungere un’apprezzabile popolarità internazionale fu Mosaic, il cui sviluppo fu iniziato da NCSA nel 1992.
Il leader del gruppo che lo sviluppò, Marc Andreessen lasciò NCSA insieme ad altri quattro studenti dell’University of Illinois e fondò la Mosaic Communications Corporation che diventò Netscape Communications Corporation produttrice di Netscape Navigator.
Questo browser, nato ufficialmente nel 1994, crebbe in fretta e fu la piattaforma su cui vennero messe a punto alcune tecnologie oggi diffusissime (come ad esempio JavaScript).
La società Spyglass, Inc. acquistò in seguito la tecnologia e i marchi da NCSA per produrre il suo web browser. Spyglass Mosaic fu poi venduto alla Microsoft, che lo modificò e lo rinominò come Internet Explorer.
I due browser più diffusi al mondo hanno quindi in Mosaic un antenato comune.
La guerra dei browser
Netscape Navigator, un tempo web browser di riferimento per i navigatori di Internet, vide la sua enorme popolarità declinare progressivamente ad opera del suo più grande rivale, Microsoft Internet Explorer.
Internet Explorer, infatti, che aveva debuttato nel 1993 con la versione 1.0, all’epoca non era ancora in grado di competere con la suite di Netscape sia in termini di funzionalità, sia in precisione nella resa grafica delle pagine web (rendering).
Internet Explorer non veniva ancora fornito “di serie” con il sistema operativo Microsoft Windows: l’azienda di Bill Gates non lo considerava infatti un prodotto strategico (lo stesso Bill Gates all’epoca non riteneva Internet un business) e non ne aveva spinto la diffusione, continuando a considerarlo un modulo applicativo esterno al sistema operativo, con il proposito di venderlo separatamente da Windows.
Nel 1997, quando Internet Explorer e Netscape Navigator erano entrambi giunti alla versione 4.0, Microsoft scelse però di distribuire il proprio browser insieme al sistema operativo Windows 98 (all’epoca il più diffuso al mondo). Questa mossa, molto spregiudicata, si rivelò vincente: cambiare il browser diventava per gli utenti un’operazione costosa e faticosa e così Netscape Communicator, da quasi monopolista del settore, perse rapidamente quote di mercato fino ad essere utilizzato solamente da una piccola percentuale di simpatizzanti.
La guerra dei browser si conclude virtualmente nel 2000. Da questo momento in poi, Internet Explorer diviene leader del mercato dei browser.
Mozilla e la rinascita
La parola “Mozilla” risale al 1994: era in origine il nome in codice del browser Netscape e ha due possibili interpretazioni: qualcuno dice che fosse l’unione di “Mo”, che riportava a Mosaic, e di “-zilla”, da Godzilla il dinosauro (era il 1994, anno del film “Jurassic Park” e i lucertoloni erano di moda).
Altri, invece, sostengono che fosse una contrazione di “Mosaic-Killer”, e quindi indicasse il browser destinato a succedere a Mosaic.
Nel 1998 Netscape, prima di essere assorbita dal colosso America On Line (AOL), diede vita al progetto Mozilla rilasciando il codice sorgente di Netscape 4 con licenza open source: il progetto Mozilla si proponeva di creare un browser innovativo, basato sul nuovo motore grafico Gecko (che da questo momento non verrà più abbandonato) e consentiva a tutti – professionisti, dilettanti, hacker e semplici utenti – di contribuire su base volontaria alla sua evoluzione.
In realtà, trattandosi di una suite di programmi (oltre al browser comprendeva anche un client di posta elettronica, un editor di pagine HTML e una rubrica, cui in seguito si è aggiunto anche un client IRC), il nome corretto ed ufficiale del prodotto fu Mozilla Application Suite. Il programma era multipiattaforma, ossia disponibile per i principali sistemi operativi: Microsoft Windows, GNU/Linux, Mac OS, OS/2 e Solaris.
Lo sviluppo di Mozilla avvenne in seno alla “Mozilla Organization“ – un gruppo di dipendenti della Netscape – fino al 2003, anno in cui AOL decide ritirarsi dal progetto e di smantellare l’organizzazione. I coordinatori dell’organizzazione proseguirono, costituendo la Mozilla Foundation (Fondazione Mozilla).
Nel 2001 la Microsoft lancia Windows XP e Internet Explorer 6; l’azienda di Bill Gates è ancora leader incontrastata del settore con il 95% di quota di mercato, ma l’impressione generale è che da tempo il browser Microsoft manchi di nuove caratteristiche; inoltre il prodotto comincia ad essere avvertito come molto carente sotto il profilo della sicurezza.
Firefox
Nel settembre 2002, a causa di alcune divergenze con le linee generali di sviluppo, all’interno della Mozilla Foundation venne avviata la sperimentazione su un browser derivato dal codice sorgente di Mozilla.
La filosofia progettuale puntava alla facilità d’uso, alla stabilità, alla personalizzazione, al rispetto degli standard web, alla sicurezza, alla compattezza e alla velocità.
Il primo nome scelto fu Phoenix (Fenice, in inglese), per simboleggiare la rinascita dalle ceneri di Netscape. Tale nome dovette tuttavia essere cambiato perché in conflitto con Phoenix Technologies, azienda produttrice di BIOS.
Il nome scelto fu allora Firebird, a sua volta abbandonato perché in conflitto con il database Firebird SQL.
Venne stabilito finalmente il nome Firefox.
La versione 1.0 vide ufficialmente la luce il 9 novembre 2004. Tra le varie iniziative previste per il lancio, venne avviata una sottoscrizione con l’obiettivo di pubblicare una pagina pubblicitaria sul New York Times, che raccolse complessivamente 250.000 dollari.
Firefox è open source al pari di Mozilla, e come il suo predecessore è anch’esso multipiattaforma e disponibile per sistemi Microsoft Windows, GNU/Linux, Mac OS, OS/2 e Solaris.
SeaMonkey
Nel 2005, sulla scia del successo ottenuto per Firefox (e per il client di posta Thunderbird), la Fondazione Mozilla decise di non proseguire nello sviluppo di Mozilla Application Suite, che si arrestò alla versione 1.8 beta 1. Le versioni stabili e ufficiali invece proseguirono fino alla versione 1.7.13.
Secondo la migliore delle tradizioni del software open source, dai sorgenti di Mozilla Application Suite nacque un altro progetto, detto SeaMonkey (la parola era in origine il nome in codice del browser Mozilla) coordinato dal SeaMonkey Council e ospitato sui server della Mozilla Foundation.
Il Council è un gruppo di sviluppatori totalmente indipendente dalla Fondazione Mozilla che ha deciso di seguire e continuare lo sviluppo della suite di applicazioni. La Fondazione ha appoggiato tale iniziativa fornendo le macchine, l’infrastruttura di supporto e la collaborazione di alcuni sviluppatori ufficiali che si impegnano a mantenere la compatibilità dei cambiamenti a Gecko anche per SeaMonkey.
La prima versione stabile di SeaMonkey è stata la 1.0, rilasciata il 30 gennaio 2006 e basata sullo stesso codice di Mozilla 1.8.
Una nuova guerra dei browser?
Sebbene Internet Explorer (arrivato ora alla versione 7) sia ancora il browser più diffuso, Firefox continua ad erodere progressivamente quote di mercato al rivale di Redmond.
Diversamente però da quanto accadde in passato, gli utenti del web hanno oggi tantissime alternative tra cui scegliere, dal momento che molti altri browser hanno fatto in questi ultimi anni la loro comparsa: oltre a Firefox e Internet Explorer, ricordiamo il browser freeware Opera, Chrome di Google, Safari di Apple (incluso nel sistema operativo MacOS X), Konqueror per Linux, e i molti altri browser sviluppati sul motore di rendering Gecko tra cui K-Meleon, Flock, il sopraccitato SeaMonkey (multipiattaforma), Camino per MacOS X ed Epiphany per Linux.
Ringraziamenti
Ringraziamo, per la stesura di questa breve storia dei browser, gli autori delle seguenti pagine su WikiPedia: Mosaic, Internet Explorer, Firefox, Guerra dei browser, Mozilla, Netscape Navigator, SeaMonkey, Browser.
È possibile anche scaricare un documento in formato PDF (in inglese) che illustra le principali tappe di questa storia, “commentata” da Foxkeh, la mascotte ufficiale di Mozilla Japan (le immagini contenute nel PDF sono distribuite su licenza CC per il Giappone).