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Mozilla ha pubblicato il nuovo rapporto sullo stato di salute di Internet

Che cosa in questo momento sta ostacolando la crescita di Internet per miliardi di utenti? E cosa invece la sta aiutando?

Mozilla ha pubblicato la nuova versione del Rapporto sullo stato di salute di Internet. All’indirizzo http://mzl.la/ihr è possibile leggere in dettaglio il contenuto del rapporto e scoprire come collaborare alle sue versioni future.

Il rapporto si articola in cinque tematiche principali:

  • Decentralization (Decentramento tecnologico), ossia, chi sta controllando Internet?
  • Digital Inclusion (Inclusione digitale), ossia, chi ha accesso alla rete?
  • Openness (Apertura tecnologica), ossia, quanto sono “aperte” le tecnologie utilizzate per creare Internet?
  • Privacy & Security (Privacy e sicurezza), ossia, Internet è sicuro?
  • Web Literacy (Alfabetizzazione digitale nelle tecnologie del Web), ossia, chi ha l’opportunità di plasmare la propria esperienza online?

All’interno di ogni area tematica si trovano informazioni per comprenderne meglio il significato e la portata, ma soprattutto le storie e le esperienze globali che hanno inspirato le azioni di milioni di volontari in tutto il mondo per salvaguardare l’apertura, l’inclusione e la pari opportunità di creare la propria esperienza nel Web liberamente.

Oggigiorno ognuno di noi è chiamato a riflettere su come Internet sia sempre più centrale nella nostra quotidianità. Il rapporto, pertanto, non vuole essere un documento statico ma una pari opportunità di condivisione e di coinvolgimento nell’interesse comune di miliardi di persone nel mondo per perseguire liberamente la propria esperienza in Internet.

Per scoprire di più e contribuire al rapporto con la tua esperienza visita il sito internet http://mzl.la/ihr o entra in contatto con la comunità italiana.


Revisione testo di Sara Todaro.


Contribuisci a rendere più sicuro l’Open Source con Mozilla

hearbleed-bandage-252x260Nell’ultimo periodo gravi falle di sicurezza in progetti Open Source fondamentali, come Heartbleed e Shellshock, sono salite agli onori della cronaca, trasformando vulnerabilità di sicurezza normalmente riservate agli addetti del settore in titoli da prima pagina. Nonostante questi preoccupanti episodi, non si è riusciti a raggiungere una soluzione per il problema della sicurezza nel software Open Source, come confermato da un comitato di 32 professionisti del settore nel 2015. Mozilla vuole cambiare questa situazione, a partire da oggi stesso, con la creazione di un fondo denominato Secure Open Source (“SOS”).

Il software Open Source è utilizzato da milioni di aziende, migliaia di scuole ed enti governativi per servizi e applicazioni di importanza critica. Da Google a Microsoft, fino alle Nazioni Unite, l’Open Source costituisce una parte fondamentale del software che fa funzionare il mondo intero.

Il fondo SOS rientra nel programma Mozilla Open Source Support (“MOSS”) e, come fondo iniziale, sono stati allocati 500.000 $. Speriamo che questo rappresenti solo l’inizio e invitiamo aziende e finanziatori a unirsi a Mozilla e contribuire alla sicurezza dell’ecosistema Open Source. Sei sei uno sviluppatore puoi chiedere supporto nell’ambito del programma, se vuoi diventare un finanziatore puoi contattarci a questo indirizzo.

Per ulteriori informazioni riguardo al fondo SOS visita: https://blog.mozilla.org/blog/2016/06/09/help-make-open-source-secure/


Nuova gestione delle quote associative

foxkeh_200704Sembra quasi una banalità ma da quando la nostra avventura è cominciata di acqua sotto ai ponti ne è passata molta, abbiamo “visto cose, conosciuto gente” e maturato esperienza, tutto ciò che fino ad oggi ha reso Mozilla Italia una delle comunità di riferimento per ciò che riguarda Firefox, ma anche tutto il resto del parco software Mozilla. Il merito però non è solo nostro, ci limitiamo a mantenere un impegno preso con voi tutti, utilizzatori di ieri e di oggi, cercando di offrire la migliore localizzazione possibile, il supporto e la documentazione che quotidianamente vi servono per affrontare ogni problema cercando di uscirne vincitori.

Grazie a tutti, e grazie anche a coloro che hanno scelto di aiutarci economicamente per sostenere in questi anni le spese per tenere in piedi il server che permette a Mozilla Italia di esistere e fornire a voi tutti il sito web e il forum di supporto. Mozilla ha scelto ormai da qualche tempo di riconoscerci e supportarci ufficialmente pagando ogni spesa ed è per questo motivo che viene meno la necessità di quote associative che sostengano quelle stesse spese. Abbiamo per questo motivo scelto di cambiare rotta e interrompere a partire da oggi l’accettazione di ogni nuova richiesta di associazione (soci sostenitori) mantenendo la sola struttura del consiglio direttivo e dei soci effettivi che collaborano attivamente alla (buona, ci auguriamo sempre) riuscita del progetto italiano.

E ora avanti tutta, il nostro impegno continua, anche se non accettiamo più donazioni e soci sostenitori cerchiamo continuamente persone volenterose che vogliano collaborare con noi, se pensate di essere le persone giuste fatevi avanti!


Firefox OS workshop a Bologna (17 settembre 2014)

T3LAB organizza, in collaborazione con l’Associazione Mozilla Italia, il primo evento emiliano interamente dedicato a Firefox OS, il nuovo sistema operativo mobile per smartphone, completamente open source e sviluppato con standard web (HTML, CSS, JavaScript). L’evento sarà diviso in due sessioni: durante la mattinata ci saranno talk tecnici da parte di esponenti di Mozilla, mentre nel pomeriggio lo staff di Mozilla affiancherà i partecipanti nello sviluppare la propria applicazione per Firefox OS.

FxOS-Bologna17092014

IMPORTANTE: per poter partecipare alla sessione pomeridiana i partecipanti dovranno portare con sé il proprio PC portatile. L’evento è gratuito, previa registrazione.

Orari, modulo di registrazione e altro ancora sono disponibili sulla pagina ufficiale dell’evento all’indirizzo t3lab.it/en/eventi/firefox-os-workshop.

Vi invitiamo inoltre a seguire gli account ufficiali di Firefox OS su Twitter (twitter.com/firefoxosit) e Facebook (facebook.com/firefoxosit) per tutte le novità sul mondo Firefox OS 😉


APC Paper: Firefox OS sul tuo televisore

Prendete Firefox OS, portatelo fuori da quello che pensate possa essere “l’involucro” più comune in cui racchiuderlo in questo periodo (uno dei cellulari di lancio, quindi) e fatelo girare su una scheda contenuta in quello che chiunque considererebbe un normale libro. Lo ha fatto APC e lo ha chiamato Paper.

VIA ARM Cortex-A9 da 800Mhz, un banco di RAM DDR3 da 512MB con 4GB di NAND Flash dove poter conservare i dati (applicazioni, impostazioni, ecc.), un piccolo chip grafico 2D/3D per permettere di trasmettere sul monitor l’immagine a 720p tramite l’uscita HDMI. Due porte USB 2.0, una microUSB, un’uscita Audio con normale jack tipico da cuffie e un ingresso microfono. Completano il quadro la porta di rete ethernet 10/100 e la possibilità di ospitare una microSD tramite lo slot che trovate vicino alle porte appena descritte.

APC Paper (Firefox OS)

Tutto questo in un piccolo oggetto leggerissimo per una dimensione totale di 204 x 98 x 28mm (W x H x D), completamente realizzato in alluminio e cartone riciclato pressato, che a fare i “green” ci si guadagna sempre 😉

Tutto questo ha un costo: 99 dollari, ordinabile direttamente dal sito web di APC, in linea con la politica prezzi applicata da Mozilla che prevede prodotti estremamente accessibili per tutti.

Oltre le semplici caratteristiche

Sono belle parole, me ne rendo conto, probabilmente vorrete parlare di prestazioni ed esperienza d’utilizzo, eppure lo avete già visto almeno una volta (mi auguro). Su simulatore, su telefono, Firefox OS con i suoi pro e i suoi contro e con la sua voglia di crescere sempre più ha fatto breccia nel cuore di molti e raccolto di contro tantissime critiche costruttive e non, eppure eccoci qui, ancora a parlare del nuovo sistema che -vorrei ricordarvi- pecca di gioventù come qualsiasi altro sistema sviluppato per il mobile. Io, utilizzatore iOS ancora oggi (nonostante possieda anche un Keon con Firefox OS a bordo), ricordo ancora la mancanza del copia-incolla, del multi-tasking o dei mille problemi su quel primo “2G” che si poteva acquistare solo in America. Nessuno “nasce imparato” 😉

Lo stesso accade sull’OS di Mozilla e il Paper APC non fa certo eccezione.

APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS)

Cosa vuol dire? Beh è abbastanza scontato, per lo meno per chi ha già avuto modo di mettere le mani sopra alla prima versione rilasciata dell’OS. Ci sono ancora feature non disponibili che lo sono già nelle versioni più recenti, altre limitate, errori che possono essere corretti, alcune delle risorse del sistema che per una limitazione dell’hardware a disposizione vengono ovviamente a mancare (WiFi in primis, non essendoci un chip apposito a bordo, nda).

Un rapido setup (veloce tanto quanto quello sul cellulare o sul simulatore acceso la prima volta), la completa mancanza delle localizzazioni più comuni oltre l’inglese o il francese che si trovano a bordo per poi arrivare alla schermata iniziale dove sarà possibile aggiungere applicazioni e collegamenti.

APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS)

Difficile e forse “strano” (nonostante basti farci l’abitudine) il controllo del sistema a video: dovrete collegare un mouse ad una delle porte USB disponibili e spostarvi come se quello fosse il vostro dito, vale quindi per l’apertura delle applicazioni così come per la navigazione tra le schermate. Tenere premuto il pulsante e portare il puntatore dal basso verso l’alto vi permetterà invece di tornare alla schermata iniziale. Forse per una questione meramente estetica l’immagine a monitor è stata tagliata per nascondere (almeno parzialmente) la barra superiore con l’orario, la carica della batteria e gli altri dettagli, basterà comunque portare la finestra verso il basso per richiamare la classica area di notifica del sistema.

APC Paper (Firefox OS)

APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS)
APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS) APC Paper (Firefox OS)

Ho provato a cercare aggiornamenti ma -neanche a dirlo- nessuno disponibile. Ciò che mi auguro è che sul sito del produttore (APC, non Mozilla, nda) possano comparire documentazioni e download per permettere all’utilizzatore finale di aggiornare quel sistema altresì parecchio limitato su un pezzo di ferro che altrimenti sarebbe inutilizzabile per chi non ha la minima esperienza e non sa da dove cominciare a mettere le mani per poterlo far operare diversamente.

Se l’OS è giovane, questo progetto e relativo prodotto lo sono ancora di più, diamo tempo al tempo, non credo -almeno attualmente- che sia il caso di fare un investimento per portare sul televisore di casa propria qualche applicazione sociale o altre già presenti nel Marketplace probabilmente già prodotte e rese disponibili per un qualsiasi SmartTV di generazione più o meno recente.

Sarà per la prossima volta?


Video, libertà e Mozilla

L’articolo originale in lingua inglese è disponibile sul blog di Robert O’Callahan, che lavora allo sviluppo del codice di Mozilla relativo al supporto video. L’autore tiene a sottolineare che le opinioni in questo articolo non rappresentano la posizione di Mozilla ma sono espresse a titolo personale. Tuttavia l’intero staff di Mozilla Italia concorda sui suoi contenuti e, con il permesso di Robert, ha deciso di pubblicarne la traduzione.

YouTube e Vimeo hanno cominciato ad offrire la possibilità di riprodurre contenuti video sfruttando l’elemento <video> dell’HTML5. Questa, da un lato, è una buona notizia per il software libero perché significa che non ci sarà bisogno del plugin proprietario Adobe Flash per riprodurre i video [1]. Dall’altro non è una buona notizia per il software libero perché questi contenuti saranno offerti in formato H.264. Molte persone hanno notato che Firefox non è in grado di supportare H.264 ma sembra che molti non ne capiscano il motivo o ignorino i problemi che H.264 comporta. È bene quindi riepilogare i fatti e spiegare perché Firefox non supporta H.264.

Il nocciolo del problema è semplice: H.264 è gravato da brevetti la cui licenza è controllata da MPEG-LA. Se si distribuiscono i codec H.264 in una giurisdizione dove i brevetti software sono applicabili, chi non ha pagato la licenza per il brevetto a MPEG-LA corre il rischio di venire perseguito legalmente.

Quindi, perché Mozilla non paga semplicemente la licenza per H.264 (come tutti gli altri)? Il motivo principale è che ciò violerebbe i principi del software libero in cui crediamo fermamente. In particolare, crediamo che gli utenti finali del nostro codice debbano essere in condizione di modificarlo e ridistribuirlo senza alcuna perdita di funzionalità. Questa è la libertà che le licenze copyleft (come la GPL e la LGPL, che utilizziamo per il nostro codice) intendono assicurare. È possibile ottenere le licenze del brevetto in maniera da non violare l’interpretazione letterale della licenza GPLv2 e della LGPLv2; ma non è nostra intenzione rispettarne la lettera violandone lo spirito.

Ma non esistono implementazioni (L)GPL dell’H.264? Sì, ma non sono così libere come sembrano. La loro libertà è stata silenziosamente indebolita dai brevetti (nelle giurisdizioni in cui tali brevetti esistono e sono applicabili). La licenza del software permette la ridistribuzione e l’utilizzo del codice ma la MPEG-LA può comunque impedirlo. [2]

Ma la MPEG-LA non si accanirà legalmente contro di me o il mio progetto, non siamo così importanti. Forse è vero ma spero che siano pochi i progetti software per cui il “rimanere insignificanti” costituisca una strategia valida. Non è certamente un’opzione per Mozilla. Se non avessimo distribuito legalmente Firefox a decine di milioni di utenti, probabilmente oggi sarebbe possibile navigare sul Web solamente con Internet Explorer su Windows. Inoltre, non è un’ottima idea confidare nella discrezionalità dell’azione penale.

Mozilla dovrebbe semplicemente includerlo senza licenza come gesto di disobbedienza civile. Potrebbe essere divertente, ma mi aspetterei molto presto un’ingiunzione che ci obblighi a disattivare H.264 e una richiesta di risarcimento danni a MPEG-LA. Non sarebbe una vittoria.

Mozilla dovrebbe individuare e utilizzare i codec H.264 già installati sul sistema. Per una serie di motivi questa sarebbe una cattiva idea, specialmente su Windows. Queste le ragioni principali:

  • La maggior parte degli utenti con Windows Vista e versioni precedenti non hanno un codec H.264 installato sul sistema. Perciò per la maggior parte degli utenti questa non è una soluzione.
  • Ciò risolve la questione relativa alla libertà del software per il browser (dove noi abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce e cercare di cambiare la situazione dei codec) ribaltandola però sulla piattaforma (su cui noi non abbiamo alcuna voce in capitolo). In questo modo non si avrà comunque un client web basato unicamente su software libero.

Ma io potrei semplicemente installare gstreamer-plugin-ugly e risolvere il problema. Questo comportamento è egoista. Ognuno dovrebbe essere in grado di navigare sul Web con un client completamente libero senza compiere strane evoluzioni per scaricare e installare oscuri programmi (il cui utilizzo tra l’altro è legalmente discutibile).

I brevetti per H.264 scadranno presto, e allora il problema si risolverà. Molti brevetti di H.264 non scadranno prima del 2017. In ogni caso, H.264 non sarà l’ultimo codec di compressione video ad essere prodotto: ci sarà un H.265 che porterà gli stessi problemi.

Gli utenti vogliono solo che i video funzionino. Voi persone legate a Mozilla siete troppo idealisti! Certo, e questa è la ragione dell’esistenza di Mozilla. Comunque, nel breve termine, gli utenti non saranno penalizzati dal momento che i contenuti video sono automaticamente disponibili anche in formato Flash. Sul lungo periodo, penso che la libertà favorirà gli utenti (non solo gli utenti di Firefox, ma TUTTI gli utenti).

Al di là dei problemi legati al supporto H.264 sui client, ci sono enormi implicazioni legate all’utilizzo di H.264 per gli autori che pubblicano contenuti web e per i provider che li distribuiscono. Al momento, la pubblicazione di contenuti in formato H.264 su Internet non richiede costi aggiuntivi, ma dopo il 2010 le cose quasi certamente cambieranno, come si può leggere in un paio di buoni articoli (in inglese). Non sapremo molto di più in merito prima della fine del mese. Il problema fondamentale non sarà legato ai costi ma al fatto che chi vorrà pubblicare contenuti H.264 dovrà assumere avvocati e concordare una licenza direttamente con MPEG-LA. Ciò non sarà probabilmente praticabile per chi vuole solo pubblicare un paio di video sul proprio sito web, aggiungere un video didattico ad un’applicazione web o inserire una sequenza video in un gioco online. Sul Web non ci sono solamente i video di YouTube; l’obbligatorietà della licenza limiterà sicuramente l’utilizzo del video sul Web (immaginate solamente che cosa sarebbe successo se avessimo avuto un simile obbligo per le immagini…). Anche se non ci fossero questioni di brevetto legate alla parte client, ciò rappresenterebbe comunque una buona ragione per Mozilla per promuovere l’utilizzo di codec completamente liberi.

La verità è che al momento nessuno di noi sa che cosa succederà. Le parti in causa che propongono l’obbligatorietà della licenza sono forti e alla maggior parte delle persone non importa della libertà del software. Noi ci stiamo impegnando al massimo per spingere Ogg Theora e non so che cos’altro possiamo fare se non diffondere il messaggio e aiutare le persone a capire che cosa c’è in gioco in questo momento.

[1] Gnash e Swfdec possono riprodurre questi video ma in generale non possono competere con le ultime API Flash offerte da Adobe e utilizzate dai siti web più importanti.
[2] Nella maggior parte dei casi, le implementazioni libere di tecnologia pesantemente affetta da brevetti è dannosa all’ecosistema del software libero per due motivi: confonde le persone inducendole a pensare di avere diritti che in realtà non hanno e quindi possono scoraggiare l’adozione di alternative veramente libere per tutti.